Il Disturbo Depressivo Maggiore è un disturbo dell’umore che provoca intensi e frequenti stati di tristezza, insoddisfazione e perdita d’interesse per le attività quotidiane; si vive in una frequente condizione di umore negativo, con una valutazione pessimistica di sé, del mondo e del futuro (Modello Cognitivo di A. Beck, 1967; 1979).
Le tecniche cognitive e comportamentali permettono al soggetto di rendersi conto del fatto che il comportamento è influenzato dal pensiero, cioè da cognizioni erronee che possono essere modificate; per far questo, il terapeuta cognitivo-comportamentale suggerisce al soggetto delle strategie per comprendere meglio le sue problematiche e le sue difficoltà, aiutandolo a modificare i suoi comportamenti disfunzionali.
La depressione infantile è in un disturbo in forte crescita; a differenza degli adulti, i bambini non avendo ancora sviluppato capacità di verbalizzare e comunicare il loro malessere e la loro sofferenza, esprimono il disagio attraverso il comportamento. Il bambino depresso è spesso una “piccola peste”, iperattivo e in conflitto sia con il gruppo dei pari che con gli adulti; possono prevalere oppositività, agitazione, ansia da separazione, aggressività, irritabilità e disturbi fisici. Anche il sonno potrebbe essere alterato da disturbi, quali insonnia o ipersonnia, incubi, risvegli, enuresi notturna.
A scuola potrebbe avere difficoltà a causa della sua iperattività e dello scarso interesse per le attività scolastiche.