I problemi del sonno dei bambini possono essere definiti come: difficoltà ad iniziare il sonno (ad esempio mettersi a letto), problemi di continuità del sonno (risvegli durante la notte con difficoltà di riaddormentamento) oppure problemi misti di inizio e di continuità. I bambini possono anche manifestare eccessiva sonnolenza oppure difficoltà nello sviluppare ritmi sonno – veglia regolari e prevedibili. Alcuni fattori che possono influenzare l’andamento del sonno sono: coliche infantili, problemi di dentizione, raffreddori, febbre, cambiamenti di temperatura, rumori, viaggi.
Nei primi mesi di vita, i risvegli notturni sono frequenti poiché il bambino si sveglia durante il giorno e la notte per mangiare e richiede il contatto con il genitore per riprendere il sonno. Verso gli 8 mesi la maggior parte dei bambini sono in grado di calmarsi da soli dopo un risveglio notturno. Alcuni studi videosonnografici hanno riscontrato che la maggior parte dei bambini si sveglia più volte durante la notte per periodi di 1 – 5 minuti ma è un risveglio definito “silenzioso” poiché io bambino non piange e si riaddormenta da solo. In questi casi il bambino mette in atto comportamenti “autoconsolatori” come la suzione del pollice, la ricerca e uso del ciuccio o biberon, o infine la ricerca del giocattolo all’interno della culla.
I disturbi del sonno possono essere così suddivisi:
- le parasonnie implicano attivazione motoria come il terrore notturno o gli incubi. Sono più frequenti nei maschi che nelle femmine.
- Il sonnambulismo invece presenta fenomeni sia del sonno che della veglia. Il bambino può alzarsi dal letto e camminare, mostrando bassi livelli di consapevolezza.
- Le sindromi di apnea notturna invece si manifestano con l’arresto della respirazione durante il sonno. Il bambino si sveglia e ritorna ad un controllo volontario della respirazione, riaddormentandosi.